Umeclidinio nei pazienti con BPCO: uno studio randomizzato, placebo-controllato
Roopa Trivedi, Nathalie Richard, Rashmi Mehta, Alison Church
Int J Chron Obstruct Pulmon Dis. 2016 Apr 7; 11:719-730
Uno studio randomizzato, in cieco, per valutare l’efficacia e la sicurezza di umeclidinio 62.5 µg confrontandole con quelle di tiotropio 18 µg in pazienti con BPCO
Gregory Feldman, François Maltais, Sanjeev Khindri, Mitra Vahdati-Bolouri, Alison Church, William A Fahy,
Roopa Trivedi
Cochrane Database Syst Rev. 2017 Jun 20; 6(6):CD011897
Umeclidinio bromuro versus placebo nei pazienti con broncopneumopatia
cronica ostruttiva (BPCO)
Umeclidinio nei pazienti con BPCO: uno studio randomizzato, placebo-controllato
Roopa Trivedi, Nathalie Richard, Rashmi Mehta, Alison Church
ABSTRACT
L’efficacia e la sicurezza di umeclidinio, somministrato mediante un inalatore a polvere secca, sono state valutate nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva di grado da moderato a molto grave. Il presente studio randomizzato, placebo-controllato ha valutato umeclidinio alle dosi di 62.5 e 125 µg in monosomministrazione giornaliera per un periodo di 12 settimane. L’endpoint primario era rappresentato dalla variazione rispetto al basale del volume espiratorio forzato nel 1° secondo (FEV1) di valle al giorno 85. Gli endpoint secondari erano il volume espiratorio forzato nel 1° secondo medio pesato nel periodo 0-6-h e quello seriale. Altri endpoint includevano l’indice transizionale di dispnea, gli outcome relativi allo stato di salute (St George’s Respiratory Questionnaire), i parametri farmacocinetici e la sicurezza d’impiego. Dei 246 pazienti arruolati, 168 hanno completato lo studio. Al giorno 85, umeclidinio alle dosi di 62.5 e 125 mg ha migliorato significativamente la variazione della media dei minimi quadrati del FEV1 di valle versus al basale (127 e 152 mL, rispettivamente; p<0.001) rispetto al placebo. Al giorno 84, umeclidinio alle dosi di 62.5 e 125 µg ha migliorato in misura significativa la variazione della media dei minimi quadrati rispetto al basale del FEV1 medio pesato nel periodo 0–6-h (166 e 191 mL, rispettivamente; p<0.001) e del FEV1 seriale a ciascun time point (p≤0.003). Inoltre, alla settimana 12 sono stati osservati miglioramenti significativi della media dei minimi quadrati del punteggio focale dell’indice transizionale di dispnea (1.0 e 1.3 unità, rispettivamente; p≤0.05) e della variazione rispetto al basale del punteggio totale del St George’s Respiratory Questionnaire (-7.9 e -10.87 unità, rispettivamente; p<0.001) in confronto al placebo. L’incidenza di eventi avversi è stata bassa e simile tra i trattamenti. Umeclidinio alle dosi di 62.5 e 125 µg ha migliorato significativamente la funzionalità polmonare, la dispnea e lo stato di salute rispetto al placebo, ed entrambi i dosaggi sono risultati ben tollerati dai pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva durante le 12 settimane di studio.
Int J Chron Obstruct Pulmon Dis. 2016 Apr 7; 11:719-730
Uno studio randomizzato, in cieco, per valutare l’efficacia e la sicurezza di umeclidinio 62.5 µg confrontandole con quelle di tiotropio 18 µg in pazienti con BPCO
Gregory Feldman, François Maltais, Sanjeev Khindri, Mitra Vahdati-Bolouri, Alison Church, William A Fahy, Roopa Trivedi
ABSTRACT
BACKGROUND
Gli antagonisti muscarinici a lunga durata d’azione umeclidinio (UMEC) e tiotropio (TIO) in monosomministrazione giornaliera sono stati approvati come terapia di mantenimento della BPCO. Il presente studio ha valutato l’efficacia e la sicurezza di UMEC, confrontandole con quelle di TIO, nella BPCO.
METODI
In questo studio di 12 settimane, multicentrico, randomizzato, in cieco, double-dummy, a gruppi paralleli, di non inferiorità, i pazienti sono stati assegnati in maniera randomizzata, secondo un rapporto 1:1, al trattamento con UMEC 62.5 µg più placebo o con TIO 18 mg più placebo. L’endpoint primario era rappresentato dal volume espiratorio forzato nel 1° secondo (FEV1) di valle al giorno 85 (margine di non inferiorità -50 mL; popolazione per-protocol [PP]). Altri endpoint includevano il FEV1 medio pesato per periodi di 0-24 e 12-24 ore dopo la somministrazione. Gli outcome riferiti dai pazienti comprendevano il punteggio dell’indice transizionale di dispnea, lo score totale del St George’s Respiratory Questionnaire ed il punteggio del COPD Assessment Test. Inoltre, sono stati valutati gli eventi avversi.
RISULTATI
In totale, i pazienti randomizzati al trattamento sono stati 1017. Nella popolazione PP, 489 pazienti hanno ricevuto UMEC e 487 hanno ricevuto TIO. Nella popolazione PP, la variazione rispetto al basale del FEV1 di valle indotta da UMEC è stata superiore a quella determinata da TIO al giorno 85, soddisfacendo i margini di non inferiorità e superiorità (differenza: 59 mL; intervallo di confidenza [IC] al 95%: 29-88; p<0.001). Risultati simili sono stati ottenuti dall’analisi intent-to-treat del FEV1 di valle al giorno 85 (53 mL, IC al 95%: 25-81; p<0.001). Il miglioramento del FEV1 medio pesato nel periodo 0-24 ore dopo la somministrazione al giorno 84 è stato simile per UMEC e TIO, ma significativamente più marcato con UMEC versus TIO nel periodo 12-24 ore dopo la somministrazione (70 mL; p=0.015). Miglioramenti clinicamente rilevanti dell’indice transizional di dispnea e del St George’s Respiratory Questionnaire sono stati osservati con entrambi i trattamenti a tutti i time point. Non sono emerse differenze tra UMEC e TIO in relazione agli outcome riferiti dai pazienti. Nel complesso, UMEC e TIO hanno fatto registrare incidenze simili di eventi indesiderati.
CONCLUSIONI
UMEC alla dose di 62.5 µg ha mostrato un’efficacia superiore a quella di TIO alla dose di 18 µg sull’endpoint primario FEV1 di valle al giorno 85. I due farmaci hanno evidenziato un profilo di sicurezza simile.
REGISTRAZIONE DELLO STUDIO
ClinicalTrials.gov NCT02207829.
KEYWORDS
BPCO, antagonista muscarinico a lunga durata d’azione, non inferiorità, tiotropio, umeclidinio.
Cochrane Database Syst Rev. 2017 Jun 20; 6(6):CD011897
Umeclidinio bromuro versus placebo nei pazienti
con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
Han Ni, Aung Htet, Soe Moe
ABSTRACT
BACKGROUND
I pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) hanno una qualità di vita compromessa, una ridotta sopravvivenza ed un accelerato declino della funzionalità respiratoria, soprattutto associata alle riacutizzazioni, causa di elevati costi sanitari. I broncodilatatori a lunga durata d’azione rappresentano il pilastro del trattamento finalizzato a migliorare la sintomatologia, e umeclidinio è uno dei nuovi antagonisti muscarinici a lunga durata d’azione approvati per il trattamento dei pazienti con BPCO stabile.
OBIETTIVI
Valutare l’efficacia e la sicurezza di umeclidinio bromuro versus placebo nei pazienti con BPCO stabile.
METODI DI RICERCA
Gli Autori della presente ricerca hanno consultato il Cochrane Airways Group Specialised Register (CAGR), il sito ClinicalTrials.gov, il portale dei trial dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed il Registro degli Studi Clinici di GlaxoSmithKline (GSK), utilizzando termini predeterminati, nonché gli elenchi dei riferimenti bibliografici di tutti gli studi individuati. Le ricerche sono aggiornate ad aprile 2017.
CRITERI DI SELEZIONE
Sono stati selezionati i trial randomizzati, controllati (RCT), con disegno parallelo, che hanno posto a confronto umeclidinio bromuro con placebo in pazienti con BPCO, per almeno 12 settimane.
RACCOLTA E ANALISI DEI DATI
Sono state utilizzate le procedure standardizzate della metodologia Cochrane. Se emergevano eterogeneità significative nelle meta-analisi, gli Autori suddividevano gli studi in sottogruppi in base al dosaggio di umeclidinio.
RISULTATI PRINCIPALI
Gli Autori hanno incluso nella valutazione quattro studi di durata variabile da 12 a 52 settimane, in cui sono stati arruolati 3798 pazienti con BPCO. L’età media dei partecipanti rientrava nel range 60.1-64.6 anni; la maggior parte di essi erano soggetti di sesso maschile, con un consumo medio di sigarette al basale compreso tra 39.2 e 52.3 pacchetti/anno. I pazienti erano affetti da BPCO di grado da moderato a grave ed al basale avevano un volume espiratorio forzato nel 1° secondo (FEV1) post-broncodilatatore che variava da 44.5% a 55.1% del valore normale predetto. Dal momento che tutti gli studi sono stati condotti sistematicamente sulla base di protocolli prespecificati, gli Autori della presente ricerca hanno ritenuto basso il rischio di bias riguardo a selezione, esecuzione, rilevazione, abbandono e comunicazione. Rispetto a quelli assegnati a ricevere il placebo, i partecipanti del gruppo umeclidinio avevano una minore probabilità di sviluppare riacutizzazioni di grado moderato che richiedevano un breve ciclo di trattamento con steroidi, antibiotici o entrambi (odds ratio (OR) 0.61, intervallo di confidenza (IC) al 95% da 0.46 a 0.80; quattro studi, n=1922; GRADO: elevato), ma non specificamente della necessità di ospedalizzazione a causa di riacutizzazioni gravi (OR 0.86, IC al 95% da 0.25 a 2.92; quattro studi, n=1922, GRADO: basso). Il numero necessario da trattare per ottenere un ulteriore beneficio in termini di outcome (NNTB) per prevenire un riacutizzazione che richiedesse il trattamento con steroidi, antibiotici o entrambi era pari a 18 (IC al 95% da 13 a 37). La qualità della vita dei pazienti del gruppo umeclidinio è risultata migliore (differenza media (DM) -4.79, IC al 95% da -8.84 a -0.75; tre studi, n=1119), e questi partecipanti avevano una possibilità significativamente più elevata di conseguire una differenza minima clinicamente rilevante di almeno quattro unità nel punteggio totale del St George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ ) rispetto a quelli del gruppo placebo (OR 1.45, IC al 95% da 1.16 a 1.82; tre studi, n=1397; GRADO: moderato). Il valore del NNTB per consentire ad una persona di ottenere un miglioramento clinicamente rilevante era pari a 11 (IC al 95% da 7 a 29). La probabilità di mortalità da tutte le cause, eventi avversi gravi non fatali (OR 1.33; IC al 95% da 0.89 a 2.00; quattro studi, n=1922, GRADO: moderato) e di eventi avversi (OR 1.06, IC al 95% da 0.85 a 1.31; quattro studi, n=1922; GRADO: moderato) non è risultata differente tra i gruppi umeclidinio e placebo. Nei pazienti del gruppo umeclidinio è stato osservato un miglioramento significativamente maggiore in termini di variazione versus basale del FEV1 di valle rispetto ai pazienti del gruppo placebo (DM 0.14, IC al 95% da 0.12 a 0.17; quattro studi, n=1381; GRADO: elevato). Il miglioramento dei sintomi si è verificato con più elevata probabilità nel gruppo umeclidinio che nel gruppo placebo, come determinato in base al punteggio focale Transitional Dyspnoea Index (TDI) (DM 0.76, IC al 95% da 0.43 a 1.09; tre studi, n=1193) e dalla possibilità di conseguire una differenza minima clinicamente rilevante di almeno un’unità significativamente più elevata con umeclidinio che con placebo (OR 1.71, IC al 95% da 1.37 a 2.15; tre studi, n=1141; GRADO: elevato). Il valore del NNTB per consentire ad un paziente di ottenere un miglioramento dei sintomi clinicamente rilevante era pari a 8 (IC al 95% da 5 a 14). La probabilità di utilizzare i farmaci di salvataggio (variazione rispetto al basale del numero di puff al giorno) è risultata significativamente inferiore nel gruppo umeclidinio rispetto a quella registrata nel gruppo placebo (DM –0.45, IC al 95% da -0.76 a -0.14; quattro studi, n=1531).
CONCLUSIONI DEGLI AUTORI
Umeclidinio ha ridotto le riacutizzazioni che richiedevano il trattamento con steroidi, antibiotici o entrambi, ma non è emersa alcuna evidenza indicativa della sua capacità di ridurre il rischio di ospedalizzazione dovute a riacutizzazioni. Inoltre, umeclidinio ha dimostrato di determinare un significativo miglioramento della qualità di vita, della funzionalità polmonare e della sintomatologia, nonché di indurre un minore impiego dei farmaci di salvataggio. Gli studi esaminati non hanno riportato differenze in termini di eventi avversi, eventi avversi gravi non fatali o mortalità tra i gruppi umeclidinio e placebo; tuttavia, studi di maggiori dimensioni potrebbero consentire una stima più precisa di questi outcome.
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Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito web dell’Agenzia Italiana del Farmaco: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Le reazioni avverse riportate più frequentemente con ROLUFTA Ellipta sono state nasofaringite (6%) e infezioni del tratto respiratorio superiore (5%).1
Medicinale soggetto a prescrizione medica (RR). Rimborsabile in Classe A. NOTA 99. Prezzo al pubblico:€ 45,44 Prezzo risultante dall’applicazione delle riduzioni temporanee di cui alle determinazioni AIFA 3 luglio 2006 e
27 settembre 2006.
BIBLIOGRAFIA 1. RCP ROLUFTA Ellipta.
Marchi di proprietà di GSK o di licenzianti
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